龙马精神

 Non si è mai troppo vecchi per porsi un obiettivo 

Inauguriamo l’anno del drago con il 成语  “龙马精神” che possiamo tradurre con una famosa citazione di Clive Stapes Lewis “non si è mai troppo vecchi per porsi un obiettivo”.

La leggenda, ambientata nell’antica Cina, narra di un vecchio cavallo e un vecchio drago che in una valle, malgrado la loro vecchiaia, continuavano a vivere la vita in maniera intensa e coinvolgente. 

All’improvviso, un incendio divampò distruggendo la valle e tutti gli abitanti furono costretti a fuggire. Il vecchio drago e il vecchio cavallo affrontarono con coraggio la situazione: il vecchio drago utilizzò i suoi poteri magici per controllare la valle e porre fine all’incendio, mentre il vecchio cavallo aiutò le altre creature a scappare dalla valle. 

Il vecchio cavallo e il vecchio drago dimostrarono il loro spirito appassionato e la loro attaccatura alla vita poiché, nonostante l’anzianità, riuscirono a porre fine all’incendio e a salvare gli abitanti della valle.                                                                                                                                                                 

Da questo racconto, il chengyu “龙马精神” divenne il simbolo del coraggio e della determinazione davanti alle sfide e alle avversità della vita. 

Questa storia ci insegna che nella vita non importa quanto difficili siano gli ostacoli e i problemi da affrontare e non importa l’età; ciò che conta è lo spirito. Con grande coraggio e determinazione, nulla è impossibile e l’età diventa soltanto un numero irrilevante. 


Il carattere di drago è , il quale deriva a sua volta dalla semplificazione della forma tradizionale corsiva di . Se usiamo un po' di immaginazione, notiamo che il carattere tradizionale raffigura un drago rannicchiato, con la testa rivolta a sinistra e piegato verso il basso. Non è notevole? Ma non è tutto! 


Nell’immaginario collettivo cinese il drago è una figura mitologica con un’antica storia alle spalle, infatti, secondo la mitologia cinese, il drago e il cavallo vengono considerati come un’unica creatura formata dal corpo del cavallo e da scaglie di drago. 

Nel Zhouli il cavallo-drago 龙马 viene descritto come una maestosa creatura che attraverso l’abilità di volare conduce gli uomini nella terra degli immortali. Allo stesso modo nello Shujing, viene descritto come una creatura composta dal corpo di cavallo e scaglie di drago che avanza sull’acqua e nel momento in cui vi è un sovrano illuminato, emerge da un fiume. 

Il drago rappresenta l’incarnazione divina e veniva usato per riferirsi all’imperatore e al suo potere.         

Oltre al potere imperiale, il drago veniva considerato come il governatore delle piogge e la popolazione lo venerava affinché portasse pioggia per i raccolti. Era  dunque un simbolo di potere ma soprattutto un simbolo fortunato e di ricchezza. 

In alcuni villaggi cinesi, si possono trovare templi e santuari dedicati alla venerazione del drago per i raccolti annuali. Pensa che fin dall’epoca classica, la popolazione agricola oltre alla venerazione offriva sacrifici al fine di ottenere raccolti fortunati ed evitare inondazioni e siccità. 

Il drago, insieme al cavallo, rappresenta la forza della vita e il rinnovamento.                                                                           Il drago cinese è molto più di un mito; è una speranza. Con questo chengyu raccogliamo la speranza di iniziare questo nuovo anno con uno 龙马精神.


Serena Rosco



Fonti:

Guglielminotti_Trivel_2014_Storia_del_cavallo_in_Cina_no_titles-libre.pdf

https://www.chineselearning.com/chinese-story/a-spirited-longevity-long-ma-jing-shen



Il film del mese: Ride On - 龙马精神

Un film d’azione, una commedia coinvolgente, a tratti commovente, caratterizzata da quel dinamismo brioso tipico di Jackie Chan e dei suoi ruoli sul grande schermo, tutto questo nel film scelto per iniziare l'anno del Drago!

Ride On è un film del 2023 diretto da Larry Lang incentrato sulla storia di uno stuntman, Lao Luo, giunto ormai alla fine della sua carriera, e del suo fedele compagno di vita Red Hare, un cavallo nato con una deformazione fisica e cresciuto con amore e dedizione da Lao Luo stesso. Una trama apparentemente semplice, che però nasconde una serie di rimandi alla storia e alla mitologia cinese, dalla vita di Jackie Chan stesso alla professione degli stuntman. Tutti elementi chiave che rendono il film una valida opzione da prendere in considerazione per queste prime “sere-cinema” del nuovo anno del Drago.

Senza fornire troppi dettagli sulla storia dell’inseparabile e strano duo che per tutta la durata del film riesce a divertire e commuovere con questo rapporto genuino da padre-figlio, soffermiamoci sui legami che fanno da fil rouge a tutta la vicenda.

Il titolo cinese della pellicola è proprio 龙马精神, il chengyu scelto dalla nostra redazione per il mese di febbraio. Chi conosce la leggenda e i suoi particolari non avrà difficoltà a capire perché la scelta del nome di questo film sia particolarmente emblematica e come mai gli sceneggiatori hanno deciso di sviluppare la trama. Nonostante le difficoltà che entrambi i protagonisti hanno dovuto affrontare in passato e che continuano a fronteggiare insieme nel presente, lo spirito indomito di Lao Luo e Red Hare prevale su tutti gli ostacoli che intralciano il loro cammino e su tutte le forze esterne che li vogliono separare, diventando simbolo di coraggio e determinazione. Lo spirito del cavallo-drago è quindi centrale in tutta la pellicola e rimanda in particolare alla figura focale di questa creatura impavida dal corpo di cavallo e dalle scaglie di drago della mitologia cinese. Il nome stesso di Red Hare (赤兔, letteralmente ‘lepre rossa’) è un altro importante richiamo alla storia: si chiamava infatti così un cavallo leggendario vissuto durante gli Han Occidentali (206 a.C. – 8 d.C.) capace di attraversare i fiumi e arrampicarsi sulle montagne, il cui padrone era un importante signore della guerra, Lü Bu. I due vengono annoverati tra i migliori condottieri del tempo, al punto da esser ricordati in questo modo: «Tra gli uomini, Lü Bu; tra i destrieri, Chì Tù».

Il film è inoltre un omaggio a Jackie Chan, conosciuto in Cina con lo pseudonimo di 成 che, calzando a pennello, contiene proprio il carattere di drago. Larry Lang è da sempre un fan dichiarato di Jackie, motivo per cui ha scelto di basare la trama di Ride on su alcune delle vicende vissute dall’attore stesso, tra i costanti pericoli del mestiere e le soddisfazioni che ne sono derivate. Molto spesso vengono infatti mostrati spezzoni di film di Jackie e backstage in cui lo si vede intento a girare qualche stunt azzardata, in cui viene ferito o medicato dallo staff. Traspare passione, dedizione e tutto il duro lavoro che non hanno mai smesso di caratterizzare la sua persona e i suoi sessant’anni di carriera, così come anche la professione degli stuntman. Emblematica è la frase che l’attore ricorda spesso nelle sue interviste e che viene riportata anche nel film: «Gli stuntman sono persone semplici. Azione! Salto! Ospedale».

Ride On - 龙马精神 è un film che racconta una storia complessa e ricca di contenuti in maniera semplice e simbolica, fornendo spunti di riflessione da cui partire per interpretare in maniera del tutto personale le tematiche evidenziate. Sinologi e non, questa pellicola merita la vostra attenzione!

Giulia Maurizi

Fonti:

https://en.wikipedia.org/wiki/Ride_On_(film)
https://en.wikipedia.org/wiki/Red_Hare
https://www.orientaldaily.com.my/news/entertainment/2023/03/31/556747



Consigli di Lettura sul Capodanno Cinese

Sabato 10 Febbraio 2024 è ufficialmente iniziato l'anno del drago!

In occasione del capodanno cinese, questo mese ti consiglio non uno ma ben due libri: 

Il primo è “Nian – l’origine del capodanno cinese” di Zhu Huiying; il secondo “Capodanno cinese” di Hu Lanbo. Entrambi i libri ci danno l’occasione per avvicinarci al mondo di questa festivita’ con delicatezza e sguardo curioso, come se fossimo degli spettatori seduti comodamente a teatro che hanno acquisito il  privilegio di poter dare una sbirciatina al dietro le quinte. 

I due libri sono entrambi editi da Cina in Italia, sono un concentrato (non piu’ di 40 pagine l’uno) sul Capodanno Cinese, sulle sue origini e tradizioni ed appartengono alla collana InCinque, pensata per un pubblico di giovani lettori che fanno i primi passi nel mondo della lingua e cultura cinese. Ad un primo sguardo, la tentazione di cedere al proprio orgoglio personale e passare lo sguardo oltre, verso letture che rientrano nella fascia lettore-adulto-che-studia-cinese-da anni, e’ molto forte. Tuttavia, come spesso si dice, l’apparenza inganna! Lasciando posto alla curiosita’, ci si puo’ avvicinare a questa lettura non solo con l’intenzione di imparare qualcosa di nuovo o di approfondire qualcosa di già noto sull'argomento, ma anche con l’intenzione di lasciarsi trasportare  in un mondo fiabesco ed antico, ricco di tradizione, man mano che si scorrono le pagine.


Nel libro “Nian – l’origine del capodanno cinese” i protagonisti sono un bambino cinese che vive in un villaggio con la sua famiglia ed il mostro Nian. Il racconto spiega  attraverso un ritmo narrativo delicato le origini del capodanno cinese. Il testo si presenta bilingue,  è in cinese da un lato e in italiano dall’altro, dando modo al lettore di poter seguire il racconto in entrambe le lingue. Pagina dopo pagina, la lettura si arricchisce sempre piu’ di significato grazie ad una bellissima veste grafica in cui il passaggio graduale da colori scuri ad un rosso vivace e l’utilizzo di disegni ispirati al mondo dei ritagli della carta, donano un effetto ottico quasi tridimensionale alle parole.


Nel libro “Capodanno cinese”, il colore rosso e’ protagonista sin da subito nella copertina e si prende la scena, attirando l’attenzione ed invitandoti ad iniziare a sfogliare i libri. A Differenza del libro Nian, qui il testo cinese e’ accompagnato dal pinyin, oltre che dal testo in italiano, e si concentra maggiormente su come i Cinesi trascorrano il capodanno e sulle usanze principali legate a questa importante festivita’ (per citarne alcune, ritroverete i ritagli di carta rossa, il dono delle hong bao ed altre ancora). 

Lo scopo è quello di parlare della cultura cinese in tono gioioso e di raccontarla al meglio senza però mai rendere il racconto troppo didattico o accademico. Anche in questo caso la veste grafica riveste un ruolo importante nel racconto, sebbene giochi meno sulla tridimensionalita’ e piu’ sulla scelta dei colori e del loro abbinamento. Terminata la lettura, I concetti risultano chiari e quasi non si vede l’ora di avere l’occasione nella prossima riunione di famiglia o uscita con amici non sinologi per stuzzicare la loro curiosita’ iniziando con “Lo sapevi che...” 


Ti voglio lasciare con alcune chicche su cui prestare attenzione:

- le illustrazioni sulla prima ed ultima pagina che spiegano passo dopo passo come si crea una lanterna cinese con la carta ed una ricetta della cucina cinese 

- I due codici QR alla fine del libro  “ Il Capodanno Cinese” che rendono il racconto ascoltabile sia in italiano che in cinese

- Il focus su alcuni ideogrammi protagonisti del racconto (in entrambi I libri)


Laura Bennardo



Il mistero degli involtini primavera: Sono nati in Cina oppure no?

Diciamoci la verità, tutti conoscono gli involtini primavera, a causa della loro estrema occidentalizzazione c’è addirittura chi sostiene che siano stati inventati in uno dei tanti ristoranti cinesi che si trovano in Europa o negli Stati Uniti, ma quanti realmente sanno come sono nati e perché si chiamano in questo modo?

Per scoprirlo dobbiamo fare un balzo all’indietro di circa 1700 anni fino ad arrivare al periodo in cui in Cina regnava la dinastia Jin晋朝 (jìn cháo). Anche allora come oggi si era soliti festeggiare il Capodanno Lunare in coincidenza con l’arrivo della primavera. Per l’occasione si organizzava una grande Festa della Primavera 春节(chūnjié) durante la quale si preparavano delle torte sottilissime, chiamate appunto torte di primavera. 

Durante le dinastie Ming 明朝 (Míng cháo) e Qing 清朝 (Qīng cháo) si diffuse un’usanza chiamata “Mordere la Primavera”, in base alla quale mangiare la torta di primavera assunse un significato rituale, si credeva, infatti, che questa pratica fosse utile a scongiurare i disastri e il male. Fu in questo periodo che le torte di primavera iniziarono ad evolversi fino ad assumere un formato più piccolo e a diventare quelli che oggi tutti in Occidente conosciamo con il nome di involtini primavera, noti in Cina come 春卷 (chūn juǎn), i quali risultavano molto più semplici da preparare e anche da mordere. In poco tempo gli involtini primavera si diffusero in tutto l’impero, per poi uscire dai confini cinesi e diffondersi prima nel resto del continente asiatico e poi in tutto il mondo. 

Ad oggi è possibile mangiare questo piatto tutto l’anno e ne esistono innumerevoli varianti. La versione tradizionale, ovvero quella che deriva dalle torte di primavera, è realizzata utilizzando della pasta fillo o carta di riso. Quanto al ripieno, questo va preparato con carote, cavolo verza, porri, germogli di soia e di bambù. Gli involtini vanno poi fritti e consumati intingendoli nella salsa di soia oppure nella salsa agrodolce. 

Tra le altre versioni ritroviamo quella con carne di pollo o di maiale, oppure la versione di pesce, che si realizza mettendo nel ripieno i gamberetti insieme alle verdure. Per chi non dovesse avere il dono di un metabolismo particolarmente veloce, invece, esistono delle varianti che prevedono di non friggere gli involtini ma di cuocerli al vapore oppure in forno. Infine, molto interessante risulta essere la versione dolce degli involtini primavera, i quali vengono farciti con una composta dolce di fagioli rossi. 

Gli involtini primavera, nelle loro versioni salate, vengono principalmente serviti come antipasto, ma sono ottimi anche per spezzare la fame durante la giornata, mentre nella versione dolce vengono principalmente consumati durante la prima colazione. E tu quale variante preferisci?


Annamaria Musichini

Fonti:

Ricette.com 

Blog.mulangroup.it



Fengshui - Il paesaggio Drago 

Carissimo lettore con il mese di febbraio ci lasciamo l’anno del coniglio alle spalle e dando il benvenuto all’anno del drago. 

Il Drago in Cina è un simbolo molto importante che rappresenta diversi attributi positivi tra cui: forza, potenza, buona fortuna, l’imperatore celeste, saggezza e conoscenza, fertilità e soprattutto equilibrio tra yin e yang. Lo stesso territorio cinese è rappresentato, per via della sua formazione geologica, da un enorme drago che ha origine dalla montagna Kunlun. Secondo il Libro dei Mutamenti (易经), il monte è testimone della corrispondenza tra Segni del Cielo e Venature della Terra, trovandosi esattamente al di sotto dell’Orsa Maggiore è considerato perno tra Cielo e Terra e residenza degli immortali. Da questo monte si diramano i sistemi orografici Draghi-Ramo: tre grandi catene montuose, dette Drago Settentrionale, Drago Meridionale e Drago Centrale, divise da quattro fiumi: Fiume Giallo, Fiume Azzurro, fiume Huai e fiume Han.

Lo scopo del Fengshui è il ritrovamento del miglior equilibrio dinamico tra uomo e natura, il paesaggio drago, considerato la conformazione territoriale ideale dal punto di vista geomantico, veniva preso in considerazione sia per la scelta del luogo di sepoltura dei propri cari, (secondo il pensiero cinese, se gli antenati riposano in un sito fausto anche i discendenti ne gioveranno e allo stesso modo questi ultimi ne risentiranno negativamente, se i familiari sono sepolti in un luogo privo di energia positiva), sia per quanto riguarda l’edificazione di città tra cui la Città Proibita e la stessa Città di Pechino, fondata con il nome Dadu intorno al 1267 d.C. sotto la dinastia mongola Yuan.

Secondo una leggenda cinese, vi era un drago celeste di nome Yu( 余龙 )che volava attraverso il cielo, osservando attentamente la terra sottostante. Gli abitanti di quella terra erano intrisi di malvagità e ipocrisia, così le divinità celesti decisero di punirli con un diluvio che devastò l’intera terra, distruggendo raccolti e villaggi. Yu, mosso da compassione, scese dal cielo con una tartaruga nera e un drago colore verde smeraldo, cospargendo il terreno di fertilità e prosperità. Con un colpo di coda formò montagne e valli, e con un battito di ali generò corsi d’acqua e ruscelli. Da quel momento il paesaggio da arido divenne arboreo e rigoglioso, trasformandosi in una terra dove gli abitanti poterono vivere in armonia con la natura e se stessi. Si credeva che i luoghi in cui il drago lasciò il segno fossero particolarmente fortunati e pervasi di vigore benefico, noto come Qi. 

Come ribadito in precedenza, nel Fengshui il concetto del “Paesaggio Drago” si riferisce alle forme di un terreno che ricordano proprio la forma di un drago, per capire meglio di cosa stiamo parlando, immaginatevi la città di Pechino, dove ogni punto cardinale è associato a uno dei quattro animali celesti:

A nord per proteggere la città dai venti freddi c’è la Tartaruga Nera, segno di longevità e protezione del Qi, sotto forma di montagne, colline e alti alberi. Il colore nero è associato al nord e all’elemento dell’acqua. 

A est troviamo il Drago Verde, che altro non è che la coda della Tartaruga. Il Drago solitamente rappresenta il potere, la crescita personale e, meglio ancora, la buona sorte, ed è associato al legno e ai corsi d’acqua.

Al lato opposto del drago c’è la Tigre Bianca, associata all'ovest e al colore bianco, che rappresenta l’elemento del metallo. È rappresentata da una serie di colline, o altre case, e rappresenta la forza.

In ultimo, a sud abbiamo la Fenice Rossa dove il rosso è associato all’elemento del fuoco, rappresentato da una luce o uno spazio aperto luminoso. Senza la presenza della fenice il Qi potrebbe non influire adeguatamente, portando ad una mancanza di energia e vitalità.

Durante il Capodanno cinese, i quattro animali celesti assumono un’importanza significativa nel determinare le posizioni propizie per decorazioni, oggetti e nell’organizzazione delle celebrazioni. Si cerca di armonizzare queste energie per attirare buona fortuna e benessere per il nuovo anno.

Conoscevi già il paesaggio Drago e la sua storia? Oltre alla Città Imperiale e la Città di Pechino, conosci altri luoghi dov’è stato applicato il Fengshui? Se si, commenta nel Salotto del Club! 

Chiara Fonti e Anna Judy Bosetti


Fonti:

Bosetti Anna Judy, Fengshui: radici della contemporaneità. Analisi e applicazioni pratiche nella società [tesi di laurea]. Milano, SSML Carlo Bo, 2020.

http://www.blackdrago.com/fame/yu.htm

https://essaylab.com/essays/chinese-traditions-chinese-dragon-mythology



💡Lo sapevi che? 

Il capodanno Cinese nel 2024 inizia giorno 10 febbraio 2024 e segna l'inizio del drago verde di legno.

Il piatto cinese tipico del capodanno corrispondente alle nostre lenticchie sono gli jiaozi perchè ricordano un'antica moneta cinese.

Il 24 febbraio 2024 si festeggia la festa delle lanterne, che segna la fine del capodanno cinese. 

Oroscopo 2024 

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