Chengyu del mese
四海为家
La casa è quel luogo che per molte persone rappresenta tranquillità, comfort e sicurezza. Non è facile provare queste stesse sensazioni lontano dalla propria dimora, ma chi ha un forte spirito di adattamento probabilmente riesce a sentirsi a casa anche a kilometri e kilometri di distanza. Con il Natale alle porte, molte persone fanno ritorno nel loro nido sicuro per passare le festività in compagnia dei propri cari, ma a causa di impegni lavorativi o di imprevisti dell’ultimo momento molti non ci riescono. Chi rimane “bloccato”, che sia nella città dove ci si è trasferiti per lavorare o dall’altra parte del mondo dove ci si trova per viaggiare, prova a riprodurre le stesse condizioni di benessere che gli permettono di , ossia di “sentirsi a casa in qualunque posto ci si trovi”. In Danimarca questa sensazione viene tradotta con il concetto di “Hygge”, in Cina invece lo traduciamo con questo chengyu “四海为家”. 四海为家, l’ultimo chengyu di quest’anno, è un’espressione con un’accezione totalmente positiva, ossia "fare di ogni posto la propria dimora", e possedere questa capacità è sicuramente un pregio. L’origine del chengyu è da ricercarsi nel Libro degli Han, un’opera storiografica molto antica che documenta gli eventi storici legati alla dinastia degli Han anteriori. Si racconta sia stato lo stratega Xiao He a utilizzare questo proverbio per la prima volta per convincere Gao Zu del suo operato. Per dare un minimo di contesto, Xiao He era uno stratega e consigliere politico di Gao Zu, il primo imperatore degli Han.
Dopo la sconfitta del suo predecessore, il nuovo imperatore dovette pacificare diverse zone del paese, portando avanti una serie di campagne di conquista. Nel frattempo, Xiao He ordinò di far costruire un nuovo palazzo imperiale a Chang An, l’allora capitale dell’impero, e si assicurò che venisse adornato nel migliore dei modi. Quando però Gao Zu vide la maestosità del nuovo palazzo, si infuriò con il consigliere. Come poteva aver impiegato così tante risorse nella costruzione del palazzo se nel paese imperversavano ancora aspri conflitti? Ma Xiao He gli rispose che proprio perché la situazione del paese era ancora instabile, era necessario ricostruire la propria dimora imperiale come se fosse quella definitiva, per garantire all’imperatore un senso di pace e stabilità, in virtù del principio di 四海为家. Si può essere d’accordo o meno con la scelta dello stratega, ma riuscire a fare di ogni luogo la propria casa è un asset che ammiro nelle persone, soprattutto quando, durante le festività, la nostalgia di casa si fa più forte.
Ilaria Gerace
Film del mese: 国 产 零 零 柒 From Beijing with Love
国 产 零 零 柒 [Guóchan3 línglíng qī, "From Beijing with Love"] è un film del 1994 diretto da Lee Lik-chi e Stephen Chow (che è anche interprete del personaggio principale insieme alla "Bond girl" Anita Yuen).
Chi dice che a Dicembre bisogna per forza guardare film di Natale e cinepanettoni? Quello che ti propongo questo mese è un film d'azione ma che fa sorridere, da guardare in compagnia con i propri colleghi sinologhi tra una preparazione d'esame e un'altra. Immaginatelo come un'alterntiva a "Una Poltrona per due". "From Beijing with Love" è infatti una dichiarata parodia dei film di James Bond. Anche la storia, quindi, ricalca le trame classiche dello 007 inglese.
L'agente 007 viene inviato a Hong Kong da un alto funzionario del governo per riconquistare il cranio dell'unico fossile di dinosauro cinese rubato dal criminale Golden Gun. Quando arriva a Hong Kong, 007 incontra Lee Heung-Kam (Anita Yuen), che si propone di aiutarlo nel suo sforzo. Ma proprio a questo punto le cose si fanno più complicate perché, mentre Heung Kam sembra una subordinata di Golden Gun, questi si rivela essere proprio l'alto funzionario del governo che ha dato ordine a 007 di trovare il fossile. Sotto il comando di Golden Gun, Heung-Kam mette 007 su una falsa pista, dicendogli che il cranio potrebbe essere stato rubato da un contrabbandiere.
Così, 007, con l'aiuto di Heung-Kam, si intrufola in un cocktail party tenuto dal contrabbandiere, di cui Heung-Kam avrebbe trovato le prove. Prima di entrare, l'agente segreto dice alla ragazza che, una volta uscito, le porterà delle rose bianche. Heung-Kam resta fuori, nascondendosi dietro un albero con l'intenzione di colpire 007 alla prima occasione che...Non si fa attendere: lafesta è interrotta da un uomo e una donna misteriosi che vogliono uccidere l'agente. La ragazza coglie l'occasione per sparare più volte, colpendo 007 a una gamba. L'agente, però, pensa che si tratti di un altro assassino e scappa afferrando tre rose bianche. Sarà questo gesto toccante a cambiare di nuovo le carte in tavola per Heung-Kam, che decide di ricredersi e salvare 007 e cercando di distruggere l'organizzazione che sta dietro il furto della reliquia. Il viaggio dell'eroe si conclude come farebbe un film di James Bond, ma con un tocco cinese (un premio stravagante firmato dall'ex presidente cinese Deng Xiaoping). Molti sono gli Easter eggs disseminati nel film:
la scena in cui Stephen Chow beve un Martini secco è un chiaro riferimento alla scena di Chongqing Express in cui Tony Leung Chiu-Wai beve caffè; quando Stephen Chow incontra Anita Yuen che indossa una camicetta verde nel parco che nutre i cani è un rimando diretto a una scena del film "C'est la vie, mon Chéri", interpretato dalla stessa attrice; il nome dell'"arma definitiva" inventata da Da Wen Xi, cioè 要 你 命 3000 (Lifetaker 3000), è anche il nome di un film erotico honkhonghese a basso costo; la ripresa lenta e continuata nella stanza piena di poster di James Bond poi si sofferma su Stephen Chow che si pettina i capelli e si ammira allo specchio. Questa scena rappresenta una parodia dell'ultima scena di "Days of Being Wild", in cui Tony Leung si prepara a uscire. Anche la musica usata è la stessa; la copertina del DVD riprende quella del film di James Bond del 1987 "The Living Daylights"; l'arma distintiva di Golden Gun è una presa in giro della pistola dorata usata nel romanzo di James Bond "The Man with the Golden Gun", ma, a differenza di quello della serie di James Bond, questa spara proiettili esplosivi estremamente potenti invece di un proiettile a frammentazione fatale; la canzone cantata da Stephen Chow mentre suona il pianoforte è 李香蘭 (Lǐxiānglán, ossia il nome cinese di Yoshiko Yamaguchi) di Jacky Cheung, un adattamento in lingua cinese della canzone giapponese del 1989 "Ikanaide" di Kōji Tamaki.
Il film ha incontrato molto successo a Hong Kong e Taiwan, a differenza della Cina continentale. Qui, a causa dei contenuti ironici e parodistici anche verso il governo di allora, il film è stato tagliato in alcune parti e non è stato permesso riprodurlo integralmente sulle televisioni cinesi. E' un film che vale la pena vedere, soprattutto per tutti i riferimenti cinematografici di grande importanza!
Valeria Pannozzo
Festività del mese:
冬至 Dongzhi
La cultura cinese è ricca di tradizioni e feste che celebrano i cicli della natura e l'armonia con l'universo. Una di queste festività importanti è il Dongzhi (dōngzhì 冬至), una celebrazione che segna l'arrivo dell'inverno nell'emisfero settentrionale. Il termine "Dongzhi" si traduce letteralmente come "giorno dell'estremo" o "solstizio d'inverno". Questa festività viene celebrata ogni anno il 21 o il 22 dicembre, quando il sole raggiunge la posizione più bassa nel cielo e il giorno è più corto dell'anno. Quest'anno cade del 22 dicembre.
Dongzhi segna l'inizio di un periodo di crescita delle giornate, simboleggiando il ritorno della luce e la rinascita della natura.
Durante il Dongzhi, le famiglie cinesi si riuniscono per celebrare l'importanza dell'unità familiare e per augurarsi fortuna e prosperità per l'anno a venire. Una delle tradizioni più iconiche di questa festività è il consumo di zuppa di gnocchi di riso glutinoso, chiamati tangyuan (tāngyuán 汤圆). Questi gnocchi rotondi, preparati con farina di riso glutinoso, vengono bolliti e serviti in una zuppa dolce e simboleggiano l'unione familiare e l'armonia. In alcune regioni della Cina, è tradizione anche fare offerte agli antenati e agli spiriti domestici durante il Dongzhi.
Le famiglie preparano un altare con cibo e incenso per onorare i propri antenati e chiedere la loro protezione e benedizione. Questo rituale è un segno di rispetto e gratitudine verso le generazioni passate. Il Dongzhi è molto più di una semplice festa. Rappresenta l'importanza dell'equilibrio tra yin e yang, le forze complementari e interdipendenti dell'universo secondo la filosofia cinese. Durante l'inverno, lo yin, rappresentato dall'oscurità e dal freddo, raggiunge il suo apice, ma contemporaneamente inizia a cedere il passo allo yang, rappresentato dalla luce e dal calore in aumento. Questo ciclo di cambiamento e transizione è celebrato nel Dongzhi, che riflette la visione cinese dell'armonia con il mondo naturale.
Zeljko Krivokapic
Astrologia e Fengshui
Equilibrio interno: come regolare il nostro Qi
Giunti al mese di dicembre, ci siamo lasciati definitivamente il caldo alle spalle, ma il nostro corpo si adeguerà alle nuove temperature? I costanti sbalzi termici mettono a rischio la nostra salute. Inoltre, malattia e malessere si verificano quando nel nostro corpo non vi è un regolare flusso di qi, questo per via di disequilibrio tra Yin e Yang. Cosa sono Yin e Yang e soprattutto cosa possiamo fare per ritrovare il giusto equilibrio interno?
L'energia, che è sempre in movimento, e i suoi cicli sono alla base del taoismo; Yin e Yang, assieme ai Cinque e Otto qi sono la rappresentazione di energia nel cielo, nella terra e nell’uomo.
Lo Yin rappresenta l’energia passiva, la luna, il femminile, la morte, il nero e la terra. Lo Yang rappresenta l’energia attiva, il sole, il maschile, la vita, il bianco ed il cielo.
Tutti i giorni vediamo l'alternarsi di Yin e Yang: dall'alba con la crescita di Yang, fino al calare del sole e il sorgere della luna, Yin. Allo stesso modo durante l'estate troviamo Yang ai massimi livelli, per poi calare durante l'autunno e lasciare il massimo di energia a Yin durante la stagione invernale. Yin e Yang non vivono mai un’opposizione, non si verifica mai la totalità di uno o dell'altro, ma c’è sempre una piccola parte di Yin o Yang nell’altra.
Questo ciclo di energia avviene a livello di Terra, ma anche nel nostro corpo scorre energia, vediamo insieme in che modo Yin e Yang influiscono sul corpo. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il rene è l’organo di origine di Yin e Yang, quando abbiamo carenza di Yang sentiamo freddo in tutto il corpo o in una determinata area, inoltre possiamo sentirci stanchi e assonnati, questo perché Yang è riconducibile all’energia non intesa come qi, ma energia fisica e mentale del corpo. Liquidi e ossa sono invece simbolo di Yin, una carenza di Yin si verifica quando abbiamo gola asciutta, urine scarse, iperattivismo e alle volte febbre.
Come possiamo mantenere Yin e Yang bilanciati?
Prima fra tutti la pratica della respirazione consapevole. Ebbene sì, ci basta respirare, ma attenzione bisogna farlo bene! Questo tipo di respirazione, detta anche yogica, permette di raggiungere una consapevolezza interiore e di connettere corpo, mente e mondo circostante ed è scientificamente provato che apporta diversi benefici tra cui: migliorare la qualità del sonno, funzione circolatoria e respiratoria nonché ridurre i radicali liberi, stress e ansia. Per svolgere questo tipo di respirazione bisogna inspirare con la parte alta dei polmoni (gonfiare il torace), trattenere il fiato per circa tre secondi e in seguito espirare, ripetere per circa cinque minuti. Si può effettuare diverse volte al giorno a prescindere da dove ci si trova. È risaputo che l’allenamento fisico sia un toccasana per la nostra salute, vediamo nel dettaglio come la pratica di esercizi fisici, meditazione e controllo del respiro sono racchiusi in un’unica disciplina: il Qi Gong
Esistono oltre settantacinque tipologie di Qi gong, applicate in diversi ambiti della cultura cinese e quali:
Medicina tradizionale cinese e agopuntura
Arti marziali cinesi
Taoismo e buddhismo
Confucianesimo
Oltre a ciò, la pratica di determinati massaggi, come il massaggio shiatsu mira a riequilibrare il qi, rilassare la tensione muscolare e alleviare lo stress. Persino l'alimentazione gioca un ruolo importante in quanto siamo ciò che mangiamo.
In conclusione, per mantenere Yin e Yang ben bilanciati ricordiamoci di respirare consapevolmente un paio di volte a giorno, fare esercizio fisico regolarmente e se possibile praticare discipline olistiche quali: yoga, Qi Gong e arti marziali cinesi (Tai Ji Quan, Xing Yi Quan e BaguaZhuang) senza trascurare la nostra alimentazione.
Anna Judy Bosetti
Fonti:
https://cstm.ch/squilibrio-energetico-una-questione-di-yin-yang/
https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/respirazione-consapevole-cos-e-e-benefici.html
https://www.my-personaltrainer.it/benessere/qi-gong.html
Piatto del Mese: 火锅 (Hot Pot)
Un’ occasione per riunirsi durante le feste
Caldo, avvolgente, piccante, saporito…come altro definire l’hot pot se non usando questi aggettivi? Metti un pentolone pieno di brodo bollente e piccante - non a caso 火锅 vuol dire proprio pentola infuocata- , carne, pesce, verdure da immergere e un gruppo di amici o parenti con cui mangiarlo e… il gioco è fatto! Che sia estate o inverno, che piova o ci sia il sole, che sia un normale fine settimana o una festività non autoctona come il Natale, i cinesi amano riunirsi con le persone care a gustare questa specialità. Mangiare l’hot pot rappresenta la convivialità per eccellenza. Non serve neanche passare ore e ore in cucina: basta preparare in anticipo il brodo e tagliare delle giuste dimensioni tutti gli ingredienti necessari e poi il tutto verrà cotto tra una chiacchiera e un boccone. Ormai è assodato, in Cina vi sono una miriade di tradizioni culinarie differenti, pertanto, anche l’hot pot non è da meno. La versione più nota è sicuramente quella di Chongqing. Nata nel XX secolo come piatto di strada, ha acquisito notorietà fino a divenire elemento essenziale delle tavole dei cinesi. Il brodo è 麻辣, quindi di un piccante che intorpidisce per quanto è forte, e ricavato dall’utilizzo di ingredienti come peperoncino, pepe e grasso di bovino. Gli 食材 che si immergono sono principalmente frattaglie come la trippa o l’intestino di anatra, ma non mancano funghi enoki e cavolo cinese. Pensa che nel 2007 la China Cuisine Association ha conferito proprio alla città di Chongqing il titolo di “Capitale dell’hot pot” (火锅之都), a dimostrazione dell’autenticità e della bontà dell’hot pot che si prepara qui.
Un’altra versione è sicuramente lo 涮羊肉 di Pechino. Anche in questo caso si immerge tutto in un pentolone di brodo bollente (涮 indicare proprio questa azione), ma diversamente dalla versione di Chongqing, il brodo non è piccante perché in questo modo viene preservato il sapore originario della carne di montone (羊肉). Come verdure di accompagnamento si mangiano il cavolo cinese, tofu, spinaci, lattuga ecc, mentre la salsa dove intingere le pietanze cotte è formata da salsa di sesamo, salsa di arachidi, erba cipollina e tofu fermentato. Un’altra versione degna di nota è sicuramente quella della provincia del Guizhou. Qui l’hot pot è caratterizzato dal brodo di pesce e da un sapore più acidulo, data la presenza dell’aceto e del pomodoro.
A differenza delle altre già menzionate, qui il pesce viene fatto cuocere prima di mettersi a tavola, insieme anche a delle verdure, e quando ci si riunisce a tavola ci si riempie la ciotola con il pesce in brodo appena cotto. Arrivati a questo punto ti starai chiedendo: “Ma come faccio a capire se la carne è cotta?” Semplice! I cinesi adottano la tecnica del 七上八下. Il significato di questa espressione varia in base al contesto, ma in questo caso viene utilizzata per intendere che dopo avere immerso la carne per sette volte nel brodo che bolle, all’ottava volta che viene sollevata può essere mangiata perché sicura anche dal punto di vista della salute. A prescindere dalla versione, ormai lo 火锅 è divenuto un termine che rievoca alla mente il rumore del brodo bollente, la morbidezza delle pietanze immerse e l’allegria dello stare insieme. Quindi, un piatto che scalda il cuore.
Ilaria Gerace
Curiosità: Come si festeggia il Natale in Cina?
Tra Mariah Carey e Michael Bublé, luci colorate e abbuffate, il Natale, una festa profondamente radicata nelle tradizioni occidentali, è giunto ormai da tempo anche in Cina, nonostante sia percepito ancora come una festa essenzialmente straniera. Iniziamo con il dire che non essendo una festa tradizionale, il Natale in Cina non ha lo stesso valore che ha in Italia. Se qui è una vera e propria festa religiosa, in Cina si presta benissimo a essere sfruttata per motivi di marketing, un po’ come abbiamo visto già nel mese di maggio per il nostro San Valentino o nel mese di novembre la festa dei single. Nonostante ciò, passeggiare per le strade delle grandi città cinesi durante le festività natalizie significa essere accolti da una calda atmosfera di luci e decorazioni. Anche i centri commerciali si trasformano, attirando gli acquirenti con promozioni e offerte speciali. Il caratteristico scambio di regali sta diventando sempre più popolare, soprattutto per le coppie giovani, che considerano la festa come un’altra occasione romantica per passare del tempo insieme. Tra chi sceglie di festeggiarlo, uno dei regali più accreditati è il cesto di mele. Questo perché il termine mela in cinese si dice ‘苹果’ pingguo la cui pronuncia del primo carattere è la stessa del carattere ‘平’ ping di ‘pace’. E Babbo Natale? Purtroppo, Babbo Natale, conosciuto come "圣诞老人" shengdan laoren, in Cina è solo un simbolo, un’immagine che si può ritrovare nelle pubblicità per le strade o online, ma non ha il tipico ruolo di colui che porta i regali scoccata la mezzanotte. All I want for Christmas is you… Non possono di certo mancare le canzoni a tema natalizio. Tra versioni cinesi delle celebri Jingle bells (铃儿响叮当) e Astro del ciel (平安夜) e brani originali, anche in Cina il Natale ha la sua colonna sonora.
Maria Giulia Palleschi
Concludiamo con una breve lista di canzoni selezionate da noi per augurarti uno 圣诞节快乐!
Grazie per aver letto ogni mese il nostro Sino Calendario