Chengyu del mese

我行我素

Il mese di marzo vede protagonista la donna, festeggiata l’8 marzo sia in Italia che in Cina (妇女节). Per la scelta del chengyu di questo mese abbiamo pensato dunque ad un’espressione che portasse con sé un messaggio importante. 

Il 成语 del mese è “我行我素”.  Questo chengyu è stato utilizzato come slogan di una campagna pubblicitaria lanciata nel 2018 da un noto brand di skincare e incentrata sulla valorizzazione della bellezza femminile anche senza trucco. Parliamo del brand giapponese SK-II e dello spot intitolato Bare Skin Project che in Cina è stato promosso proprio con lo slogan “我行我素”. 

Ma vediamo prima come si è articolata questa campagna pubblicitaria. 

Il brand ha ingaggiato una serie di celebrità sia cinesi, giapponesi che statunitensi, le quali hanno prestato il loro viso nature per degli scatti volti a esaltare la bellezza senza make up.  Lo scopo del brand era la promozione del tonico Facial Treatment Essence, che, come hanno svelato le protagoniste dello spot, è stato l’unico trucco dietro al loro fascino nature, che le ha rese più sicure riuscendo a rivelare la loro bellezza proprio al naturale. Un’interpretazione più ampia che possiamo dare a questo spot è la seguente: le donne necessitano di autodeterminarsi, di decidere per sé stesse, anche sul proprio aspetto, senza dover subire la pressione di soddisfare le aspettative della società, che le rende invece sempre più insicure, e sentendosi anche libere di mostrarsi nella loro bellezza più semplice, più pura. Temi centrali, quindi, nel dibattito quotidiano sulla parità di genere acceso in particolar modo in occasione della 妇女节. 

La scelta del 成语 “我行我素” non è quindi casuale. Il suo significato è molto simile all’espressione “fare di testa propria” (lett. seguo ciò che faccio sempre), e, sebbene possa avere un’accezione non propriamente positiva (per capirci, è più vicino a un 贬义词 che a un 褒义词), nello spot pubblicitario di cui parliamo è invece inteso come espressione dell’autodeterminazione femminile, ossia un “decidere per sé senza che gli altri mettano bocca”. Ma non è finita qui…Infatti, questo 成语 funziona particolarmente bene  perché 素 , che vuol dire 平素 píngsù, ossia “sempre, abitualmente”, crea un’associazione anche con la parola 素颜 sùyán, ossia “volto privo di make up”. Dunque, è come voler dire: “faccio come voglio io, non mi trucco e va bene così”.


Ci auguriamo che questo  成语 vi sia piaciuto, noi del Club auguriamo alle donne di essere sempre coraggiose e forti, di non aver paura di mostrarsi per quello che si è, perchè siamo tutte meravigliose e uniche in maniera diversa! 


Fateci sapere le vostre opinioni iscrivendovi al Club e raggiungendoci  nel nostro salotto sul gruppo di WhatsApp

Ilaria Gerace


FONTI:

https://www.sohu.com/a/247538075_780353 

https://www.brandstar.com.cn/case/519 



Film del mese: 雪花秘扇 - Il Ventaglio Segreto

La locandina del mese di marzo è una scena tratta da 雪花秘扇 (Xuěhuā mì shàn, titolo originale “Snow Flower and the Secret Fan”, “Il Ventaglio Segreto”) è un film di produzione sino-americana diretto da Wayne Wang nel 2011, interpretato da Li Bingbing, Gianna Jun e Hugh Jackman, ed è basato sull’omonimo romanzo di Lisa See.

Cina, 19° secolo. Fiore di Neve e Giglio Bianco, da bambine, si giurano amicizia eterna nel nome del 老同 (lǎotóng, “vecchie se stesse”, letteralmente) un legame antico e fortissimo nato per aver subito nello stesso giorno la tradizionale fasciatura dei piedi. 

Più avanti, nella solitudine dei rispettivi matrimoni, si tengono in comunicazione grazie ad un ventaglio, sulle pieghe del quale si scrivono tramite il linguaggio segreto 女书 (Nǚshū), un’antica scrittura esclusivamente di uso femminile. Parallelamente, nella Shanghai di oggi, scorre la storia di Nina e Sophia, amiche per la pelle e sorelle nello spirito. Il loro legame è messo a dura prova dalle richieste della vita moderna e solo la riscoperta e la comprensione dell'antica unione del laotong può ancora salvarlo dalla rottura definitiva.

Di questo film è interessante la trattazione del tema della sottomissione delle donne attraverso il “loto d’oro” (la fasciatura dei piedi in uso fino agli anni ’50), del rapporto di amicizia tra le donne, degli eventi storici e gli usi e costumi sociale cinesi di inizio Novecento. 

Curiosità: in una scena della storia ambientata nel presente, appare il CD della famosa cantante di Hong Kong, Faye Wong sul quale Nina e Sophia scrivono il loro contratto di laotong, che sarà la scusa della matrigna di Sophia per separare le due amiche.

Il soggetto del film viene curato da Lisa See, figlia di un antropologo e della scrittrice Carolyn See e autrice di molti altri romanzi riguardanti le donne e le minoranze etniche.

Il film non ha ricevuto largo consenso dal pubblico, ma al box office ha perlomeno raddoppiato il budget di produzione di 6 milioni di dollari.



Festività del mese : 妇女节 fùnǚjié 

Festività del mese di marzo: Festa della Donna

La Festa della Donna (fùnǚjié 妇女节) in Cina, come nel resto del mondo, è un’occasione per gli uomini di esprimere il loro amore e rispetto per le donne. Anche la Cina celebra la Giornata internazionale della festa della donna l’8 marzo, e per questo viene spesso chiamata anche sanbajie 三八节. Questo termine (sanba), tuttavia, può risultare ambiguo, in quanto storicamente veniva usato per indicare le donne poco intelligenti. 

In Cina, sempre di più si pone la questione della parità del genere e dei diritti delle donne. 



Oggi, le donne cinesi assumono ruoli importanti all’interno della società e molte di loro vengono chiamate con il termine nǚhanzi 女汉子 che indica le donne indipendenti e intelligenti. Le donne cinesi lavoratrici oggi hanno mezza giornata libera dal lavoro, nelle università le studentesse organizzano varie attività (gara di trucco, gara di ballo etc …) per il nuovo festival creato dalle studentesse stesse chiamato nǚshengjié 女生节 ecc.

E’ stata avanzata anche una proposta da Zhang Xiaomei, membro della Conferenza politico consultiva del popolo cinese, di cambiare il nome della festa fùnǚjié 妇女节 in nǚrénjié 女人节. 

Questo perché con il termine fùnǚ 妇女 di solito ci si riferisce a una donna adulta e sposata (il pittogramma fù 妇 indica una moglie, una donna con la scopa in mano) mentre nǚrén 女人 (o anche nǚxìng 女性) si riferisce semplicemente a una persona di sesso femminile, indipendentemente dall’età o dallo stato civile. 

Oggi, le donne cinesi festeggiano la Festa della Donna uscendo insieme alle amiche e andando a fare shopping. Per le strade si possono vedere le donne con mazzi di fiori tra le braccia ma anche striscioni rossi appesi con scritte di auguri. 

Zeljko

Fonti:

https://www.eurasialanguageacademy.com/la-festa-della-donna-in-cina/

https://www.china-files.com/8-marzo-in-cina-una-questione-linguistica/

http://politics.people.com.cn/n/2015/0307/c70731-26654584.html


Libro del Mese: 

Il Nüshu.La scrittura che diede voce alle donne

 

Nel mese della festa della donna vi consigliamo un’interessantissima lettura ovvero "Il Nüshu.La scrittura che diede voce alle donne".

Il libro, frutto di un’instancabile ricerca da parte della sinologa Giulia Falcini che ne è l’autrice, ci parla di  una scrittura antica, inventata e usata dalle donne Yao per potersi esprimere più liberamente in una società opprimente e patriarcale. 

L’origine del Nüshu pare risalire al tardo periodo Ming o al primo periodo Qing, il suo fulcro si trova nella contea di Jiangyang nella provincia dello Hunan.

Definire questi  affascinanti ed eleganti caratteri romboidali come semplice scrittura sarebbe riduttivo: si tratta in realtà di una cultura vera e propria.  Il Nüshu costituiva  una forma di istruzione e un canale di socializzazione tra donne in un periodo in cui nella società patriarcale erano loro precluse. 

Era durante le festività tradizionali e altri momenti di aggregazione che le donne più anziane tramandavano il Nüshu alle più giovani. I canti e le poesie in Nüshu che raccontavano la quotidianità, le sofferenze e  i sentimenti di queste donne venivano ricamati su stoffe oppure scritti su carta, ventagli e altri oggetti . Sebbene oggi in una società più equa rispetto al passato il Nüshu abbia perso la sua funzione originale, tuttavia continua ad essere studiato dalle donne che vogliono custodire e allo stesso tempo tramandare una cultura dal valore inestimabile.

Veronica Di Silvestre


Fonte:Falcini Giulia, Il Nüshu :La scrittura che diede voce alle donne,Castellana Grotte: CSA Editrice,2020




Piatto del mese : 驴打滚 - rolling donkey

Avete mai assaggiato gli “asini che si rotolano”? 

Avete letto bene, questa è la traduzione letterale dei dolcetti tipici di Pechino e della regione del 东北 conosciuti come 驴打滚 lǘdǎgǔn: morbidi rotolini fatti con farina di riso (糯米粉 nuòmǐfěn), farciti con pasta di fagioli rossi (红豆沙hóngdòushā) e ricoperti di farina di soia (黄豆粉 huángdòufěn), sono facilissimi da preparare e una vera gioia per il palato. 

E cosa c’entrano gli asini allora? Beh, l’aspetto dorato conferito ai rotolini dalla farina di soia ricorda il colore del manto degli asini quando si rotolano nella sabbia per grattarsi, asciugare il sudore o giocare. E non è finita qui, perché la scelta del nome viene spiegata anche nella leggenda dietro all’origine dei 驴打滚.

Come spesso è capitato nella storia culinaria di diversi paesi (pensiamo alle varie storie sulla nascita del Panettone), anche i 驴打滚, come li conosciamo oggi, sono nati per caso. Una leggenda narra che all’epoca della dinastia Qing l’imperatrice Cixi si fosse stancata delle pietanze che le venivano servite a corte, e così chiese di poter assaggiare qualcosa di diverso. Il cuoco allora preparò dei rotolini di farina di riso ripieni di 红豆沙, ma mentre li stava per servire, un eunuco chiamato 小驴儿 “Asinello” li fece accidentalmente cadere su un piatto in cui era adagiata della farina di soia. Non avendo il tempo per preparare di nuovo il dolce, il cuoco lo servì comunque. L’imperatrice, dopo aver assaggiato i rotolini, ne rimase soddisfatta e, dopo aver chiesto quale fosse il nome del piatto, le venne risposto che si chiamavano 驴打滚, in riferimento al misfatto commesso dall’eunuco 小驴儿. Ed ecco spiegata l’origine dei 驴打滚.

Un altro nome con cui sono conosciuti è 豆面糕 doùmiàngāo, ossia “tortine di farina di soia”, mentre 马打滚, “cavalli che si rotolano”, è il nome con cui viene chiamato nella Cina del sud uno 小吃 a metà tra i 汤圆 (ve li ricordate?) e i 驴打滚. 

Ottimi da portare con sé e gustare durante le scampagnate di primavera, i 驴打滚 si consumano nel nord della Cina soprattutto a marzo, durante il 春分, ossia l’equinozio di primavera, poiché sono associati all’idea di vitalità tipica di questa stagione e propria anche degli asini che si rotolano nella sabbia. 

Pensate alla pastosità del riso glutinoso, alla dolcezza della pasta di fagioli rossi e alla farina di soia che fa da contrasto. Proprio da 流口水 :)  

Ilaria Gerace



FONTI:

https://www.sohu.com/a/538870608_121239777 

https://zhidao.baidu.com/question/2079433515585937668.html 

https://english.visitbeijing.com.cn/article/47ONaFO5JAN 

https://k.sina.com.cn/article_7241581792_1afa1c4e000100zssj.html 

http://culture.people.com.cn/n/2014/0321/c22219-24701006.html 

https://m.yunnan.cn/system/2021/03/17/031340785.shtml 



Curiosità del mese: La Festa del Panda 

Ogni anno il 16 marzo si festeggia uno degli animali più amati in tutto il mondo: il panda gigante 大熊猫, o semplicemente panda. Noto per il suo adorabile aspetto, per la passione per il bambù e per essere il simbolo del WWF, dietro questo simil-orso bianco e nero c’è una storia ben più interessante da raccontare ed è questo il motivo per cui abbiamo scelto di parlarne questo mese.

Abitante della Cina centro-meridionale delle province del Gansu, del Sichuan e dello Shaanxi, il panda è un vero e proprio simbolo per la nazione o, come lo definiscono i cinesi, un 中国国宝 (zhongguo guobao) un “tesoro nazionale” tanto da essere il protagonista, dal 1983, di alcune monete commemorative d’argento del valore di 10, 50 e 300 yuan.

Il panda si è anche trovato al centro di un’importante strategia diplomatica che prende il nome di 熊猫外交 (xiongmao waijiao) la “diplomazia dei panda”, che prevede la donazione di questi animali dalle guance paffute ai paesi con cui si intende stringere un legame diplomatico o una partnership commerciale. La pratica trova le sue origini sin dal VII secolo, quando vennero inviati due panda all’imperatore giapponese al tempo in carica. In questa prima fase, il panda era visto come un autentico pegno di amicizia con alcune delle nazioni che nel tempo si sono dimostrate alleate della Cina.

Nel 1972 il panda divenne uno strumento politico da utilizzare anche con le nazioni “non amiche”. Il presidente Mao Zedong decise dunque di regalare due panda all’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Richard Nixon. La svolta si ebbe poi negli anni Ottanta, con il Presidente Deng Xiaoping, il quale, visto il drammatico calo del numero degli esemplari esistenti e considerata la sua filosofia secondo la quale “arricchirsi è glorioso”, egli decise di persistere con la politica diplomatica dell’invio di panda ma dietro pagamento di 1 milione di dollari all’anno. Ad oggi, l'Italia non ne ha ancora ricevuto uno ed è per questo motivo che nei nostri zoo non si trovano.

La domanda che a questo punto potreste porvi è quale sia la motivazione per la quale questi animali ricoprono un ruolo così importante. Ebbene le ragioni sono diverse:

In primo luogo, vi è la matrice paleontologica. Secondo gli studiosi il panda sarebbe vissuto in Cina sin dalle sue origini arrivando a spostarsi anche oltre i confini nazionali. In secondo luogo, sebbene il panda non sia presente nella tradizione letteraria, storica o mitologica del paese, le sue abitudini rispecchiano alcuni aspetti della cultura tradizionale cinese. Il panda gigante non attacca gli altri animali, soprattutto quelli più deboli, e vive in armonia con molte specie, il che è in linea con i principi confuciani 低调,含蓄 e 内敛 (didiao, hanxu e neilian) ovvero di “mantenere un basso profilo, essere riservati e non esternare i propri pensieri”. La sua scelta di nutrirsi di bambù, nonostante sia un mammifero carnivoro, si allinea anche al principio di armonia con la natura e con gli altri esseri viventi, presente in buddismo e taoismo. Infine, il bambù stesso è parte integrante della cultura cinese, essendo la pianta preferita dei letterati di tutte le epoche.

Concludiamo questo excursus dicendo che negli ultimi tempi la Cina ha preso particolarmente a cuore la protezione di questi animali, che fino al 2019 risultavano essere in via d’estinzione. Il numero di riserve naturali attive è di 11.800, pari al 18% della superficie del paese (dato del 2019).


Maria Giulia Palleschi



FONTI:

https://www.chimelong.com/wildlife-academy/education/baike/5571.html

https://en.ipanda.com/video/index.shtml?spm=C98970.PgFTL8K6nN0v.EOvULFYxXOdo.19

https://www.wwf.it/pandanews/animali/i-panda-giganti-non-sono-piu-a-rischio/#:~:text=Per%20le%20autorit%C3%A0%20cinesi%20il,non%20pi%C3%B9%20a%20rischio%20estinzione.&text=L'Unione%20internazionale%20per%20la,riclassificandoli%20appunto%20come%20%E2%80%9Cvulnerabili%E2%80%9D.

http://www.news.cn/politics/2021-10/12/c_1127947216.htm

https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/La_diplomazia_dei_panda.html

https://cinainitalia.com/2019/03/06/panda-giganti-chengdu-cina/#:~:text=In%20Italia%20non%20ci%20sono,nostro%20paese%20e%20la%20Cina

https://baike.baidu.com/item/%E7%86%8A%E7%8C%AB%E9%93%B6%E5%B8%81/2421421



Astrologia e Fengshui:
Il posizionamento degli specchi  dove posizionarli e dove no, per mantenere il flusso del Qi

"Specchio, servo delle mie brame chi è la più bella del reame?" cit.
Lo specchio per antonomasia viene associato alla vanità, vanità tipica di noi donne. Ed essendo il mese dedicato alle donne non potevo non parlarne. Ma cosa fa uno specchio oltre a riflettere la nostra bellezza? In questo breve articolo cercherò di presentarvi i suoi usi secondo fengshui per far circolare l’energia positiva nelle vostre case.

Quante volte ci siamo trovati a sfogliare bellissime riviste di arredamento e a ritrovare specchi grandi, piccoli, stretti posizionati in punti della casa che non avremmo immaginato? Questo perchè siamo abituati ad usare lo specchio per la sua funzione di riflesso dell’immagine, quindi non ci stupiremmo mai nel trovarlo in bagno oppure in camera da letto. In realtà, le sue funzioni sosno diverse: servono ad esempio a creare l'illusione della profondità, come nel caso di corridoi stretti, oppure a riflettere la luce, fungono persino da canalizzatore di flussi di energia ( il Qi), si dice infatti che il posizionamento di uno specchio a parete in casa sia molto importante, in quanto amplifica e riflette l'energia in ogni stanza. Non stupisce infatti che nel paranormale gli specchi siano utilizzati come mezzo di comunicazione con gli spiriti ( per chi ci crede …) e che secondo alcune credenze gli specchi abbiano la capacità di di riflettere la verità, non i desideri, il passato o il futuro, ma solo la verità, aiutandoci in qualche modo a mantenere il controllo sulla realtà . Ma in sostanza, il Fengshui cosa ci dice sugli specchi? Prima di tutto che sono oggetti da trattare con rispetto, e non collocarli a caso o seguendo l’istinto da interior design del momento. Dunque, vanno collocati in punti specifici della casa per favorire il flusso di energia e moltiplicare la fortuna e evitandone altri che altrimenti recherebbero sfortuna. Vediamo insieme come collocarli correttamente: 

1)Specchio perpendicolare alla porta 

Se si vuol collocare uno specchio all’ingresso, meglio evitare di posizionarlo di fronte alla porta questo potrebbe portare ad un rimbalzo dell’energia direttamente fuori dalla casa. Meglio sfruttare la parete perpendicolare alla porta per due motivi: a) contribuiscono a creare un ambiente più grande e b) mantengono l’energia all’interno della casa facendoci sentire a nostro agio

2)No agli specchi riflessi 

Se volete vivere giorni tranquilli evitate di collocare specchi, piccoli, grandi, medi, rotondini, carini, dietro la parete del divano soprattutto se questa è diretta verso la TV, un oggetto riflettente ( regola fondamentale mai collocare specchi di fronte ad altri specchi o oggetti riflettenti). Sia stilisticamente che spiritualmente, gli specchi da parete creano un senso di insicurezza quando si è seduti e rilassati; basta un piccolo movimento della testa e con la coda dell'occhio c’è il rischio di vedere il proprio movimento nel riflesso dello specchio da  parete, fatto che provoca distrazione e che può risultare persino inquietante.Sono ben accetti gli specchi in salotto se collocati per esempio sopra un armadietto magari in un punto focale della stanza oppure sopra un caminetto per avere un bel bilanciamento fuoco-acqua.

3) Niente specchi in cucina …anche perchè a che servirebbero?

La cucina è uno dei luoghi banditi per collocare specchi. Il rischio che si sporchino con gocce d’acqua, cibo, fumi è altissimo e poi diciamocelo perchè mai dovremmo mettere uno specchio in cucina?! Secondo il Feng Shui l’energia generata dal fuoco in cucina è considerata negativa, non per il fuoco in sé ma perchè deriva da fumi di cottura, pattumiere, cibi avariati etc. Quindi evitiamo di disperdere energia negativa e non mettere specchi in cucina!

4) Si, agli specchi in sala da pranzo

La sala da pranzo è un posto positivo e che trarrebbe stilisticamente beneficio da uno specchio da parete in stile vintage. In termini di energia, si riceve energia nella sala da pranzo tramite il cibo e quindi è un buon posto per disperdere più Qi. Un bel "riflesso" può funzionare bene al posto di uno specchio, è il caso di foto incorniciate o quadri.

5) Lo specchio come guida 

Un posto insolito in cui si penserebbe di collocare gli specchi sono le scale eppure è uno dei luoghi più idonei ad ospitare gli specchi. Le scale non sono un posto dove si rimane fermi, quindi lo specchio può fungere da guida per il vostro prossimo passo, lasciando fluire l'energia.  Ben vengano anche altre decorazioni riflettenti come le cornici delle foto.

6) Lo specchio funzionale 

Come anticipato, lo specchio in bagno è abbastanza scontato e comune, qui svolge la sua funzione di riflesso ed è senz’altro funzionale. Uno specchio in bagno, essendo generalmente una delle stanze più piccole della casa, riuscirà a farla sembrare un po’ più grande.

7) Se al riposo vuoi aspirare, a specchiarti dovrai rinunciare

Una delle stanze in cui si dovrebbe fare a meno di avere uno specchio è la camera da letto. Lo so, sembra assurdo eh? Visto che tutti  noi (soprattutto le donne) siamo abituati a specchiarci mille volte per verificare il nostro outfit giornaliero, i capelli, il trucco etc. Eppure secondo il Fengshui la diffusione di troppa energia in camera da letto può provocare una distrazione al nostro riposo. Non bisogna mai posizionare uno specchio di fronte al letto per evitare che la troppa energia disturbi il sonno. Se proprio non possiamo fare a meno di avere uno specchio in camera vale la regola dell’ingresso, specchio perpendicolare alla porta.

Sperando che questi consigli vi siano piaciuti e che una volta letti non vi mettiate proprio a ribaltare casa, vi aspettiamo il vostro mese con altri contenuti nuovi ed interessanti! Che il Qi sia con voi! 

Claudia Ruvolo 



Fonti:

https://www.p-i-b.it/la-stampa/una-guida-spirituale-su-dove-posizionare-gli-specchi-da-parete-e-dove-non-farlo?af=20210&gclid=CjwKCAiAjPyfBhBMEiwAB2CCIiGiKGFkx-ipp2ih1PdsA-QanZRjO8HAs_RkQcBS8TMpDcFsEAIh6BoCfLwQAvD_BwE

https://www.ad-italia.it/article/dove-non-posizionare-gli-specchi-secondo-il-feng-shui/#:~:text=Gli%20specchi%20sono%20oggetti%20esteticamente,moltiplicano%20tutto%20ci%C3%B2%20che%20riflettono.